mercoledì 9 marzo 2011

Who is it that can tell me who I am?King Lear, 1. 4

Un amico qualche sera fa mi ha detto “perché soffri gli abbandoni”. Quelle parole, mai dette da nessuno ma cosi sincere e vere non ci hanno messo neanche un secondo a smascherarmi.Per la prima volta, qualcuno l’aveva capito. E non ero io.Una nota stonata. Un pensiero alterato.Le amicizie altalenanti. Gli amori che ti consumano.

Se fosse il lotto avrei già vinto.

Ci sono giorni in cui le parole che usavi non le trovi più. Quelle che avresti usato per quell’amica sono sparite. Ed allora torni quella di prima nella vita di prima. E non si può fare proprio niente. Ecco. Ti viene solo da dire “non fa niente” il solito niente di una vita.Forse perche ho troppa lucidità. Quella lucidità che ti fa misurare ogni volta le azioni e le parole.Io sono lucida ma con dentro un fiume in piena.Una parola detta male ed ancora prende piede la lucidità. Dovrei imparare a dire fanculo però poi mi sentirei in colpa se lo dicessi ed allora…… dovrei iscrivermi ad un corso di pugilato… o di yoga.E cerco sempre di mediare ma non basta sempre .Il tempo sfuma non cancella e le cose che ci sfuggono sono come quei graffi sui cd : non ci piacciono.

Ci sono amicizie che vanno e vengono nella vita. Ci sono amicizie che sono.








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